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Viva Bitcoin, carajo!

Bitcoin entra nel salotto buono della finanza. A quelli con il monocolo viene quasi un coccolone

VILLA TORRE DI CASTELLALTO (TE) - La prossima correlazione da studiare sarà quella tra Bitcoin e vendita di cardioaspirine.

SEC, obtorto collo, ha approvato una decina di ETF che hanno in cassa Bitcoin e che offriranno esposizione a un esercito di family office, fondi pensione e al variopinto mondo della BoomerWaffe.

Generato da DALL·E
Scriveva quello: Uno spettro si aggira per li mercati: lo spettro di Bitcoin. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.

Un esercito di sprovveduti che, almeno fino a 15 giorni fa, era ben protetto da questa fetenzìa.

Almeno così ci dicono le articolesse comparse con un tempismo impeccabile su tutti i principali giornali italiani.

Reazione da persone normali: Bitcoin non mi piace, non compro l’ETF.

Reazione di chi pensava di avere le chiavi della stalla: sarà un disastro, milioni di innocenti pensionati finiranno al macello. Qualcuno faccia qualcosa.

L’antiamericanismo: o del perché in “Europa facciamo le cose diversamente”

Il filone principale è contro l’anarchia del mercato amerikano. È più di una convinzione. È parte del DNA degli intellò europei.

Qui mica sei in America che fai come ti pare.

Qui sei protetto, soprattutto da te stesso.

E a proteggerti ci sono fior di intellettuali che sanno meglio di te cosa fare con i denari che hai guadagnato.

Puoi dormire sonni tranquilli qui, mica come in America.

Dormi, che ci pensano loro.

La cosa, che già fa ridere di per sé, è ancora più ridicola perché in Europa tali prodotti sono sul mercato da tempo, senza che nessuno si sia stracciato le vesti e senza che nessuno abbia riempito intere colonne di giornali che non compra comunque nessuno.

Pazienza: l’America decide per fatti propri quali prodotti quotare sulle sue borse. Senza telefonare i giornali italiani per capire come muoversi.

Benvenuti nel mondo della libertà

Gli ETF su Bitcoin stanno a Bitcoin vero quanto una partita a Call of Duty sta a 12 mesi di servizio in Iraq.

È un’esperienza edulcorata, protetta, dove di Bitcoin si sente solo il profumo. È la stessa differenza tra il leggere la pagina di Wikipedia sul pesce palla o mangiarsene uno con il rischio di rimanerci secco.

No, non è Bitcoin. Bitcoin è un passo aggiuntivo verso la libertà di transare, di custodire, di spendere e di ricevere.

La speranza dell’inguaribile ottimista che vi scrive è che gli ETF infetteranno, come il più temibile dei virus, menti e cuori dei più audaci.

La speranza è che qualcuno vada a guardarsi perché quel sottostante è in realtà sovrastante ogni tipo di denaro che abbiamo utilizzato fino a oggi. E a maggior ragione sovrastante quella sorta di tessera a punti che saranno euro digitale e compagnia.

Succederà.

Lo sanno anche loro, nelle redazioni dei giornali alla periferia dell’impero. Ed è forse per questo che sono terrorizzati.

Perché, permettetemi di ricordarlo, la corsa a proteggere gli investitori degli stessi che hanno venduto negli anni bond Parmalat, obbligazioni Etruria e debito argentino non può che essere accompagnata da una salva di pernacchie.

Viva Bitcoin, carajo!